Cusercoli
Sull'origine del nome Cusercoli ci sono tante scuole di pensiero, e tutte discordanti tra di loro. Di sicuro visitando il paese, appena giunti alle sue porte notiamo che la strada del Bidente ed il fiume stesso compiono una forzata deviazione. La leggenda vuole che lo sperone di roccia su cui sono eretti castello e annesso borgo, sia stata posta li da Ercole.
Di idea opposta l'autore di "La Veneranda Anticaglia" che sostiene si sia favoleggiato troppo sulla questione, non dando però altre spiegazioni.
Altra ipotsi prevede che Clausum Herculis sia dovuto al fatto che il passo sulla strada per la Toscana era chiuso dalla grande roccia formata da ciottoli e cemento naturale.
Che siano leggende, miti o semplice disposizione di massi non ha importanza; osservando il paese si ha subito la sensazione di trovarsi davanti a uno sbarramento della valle, un punto di passaggio obbligato verso gli appennini, verso la Roma sognata dai pellegrini.
Nel 218 a.C passò Annibale in marcia verso il Trasimeno insieme al suo esercito e nel 522 le truppe greco romane che andavano a liberare la capitale dai Goti.
Oggi i visitatori che giungono in paese, fino a Meldola da Forlì percorrono la strada senza dislivelli, poi si inizia a salire dolcemente in linea parallela al fiume Bidente, fino ai 118 mt s.l.m
Il Bidente divide in due parti il paese, collegate tra di loro da un ponte, che in passato era leggermente più a monte; li vi convergevano anticamente tre strade: la via principale per la Toscana, quella per il Giaggiolo e la Pieve di San Giovanni in Squarzarolo. Nel 1373 in questo punto giurarono fedeltà al Conte Niccolò dei Malatesta da Giaggiolo gli uomini di Valdipondo, Montevecchio, Seguno, Cusercoli e Giaggiolo. Fino alla fine del 1700 l'attraversamento del paese prevedeva il pagamento della Gabella al signore del castello.
Come ogni paese che si rispetti, anche Cusercoli ha un suo stemma ben definito; con pochi semplici cenni di araldica possiamo notare che è diviso in due parti: Uno scudo italico dove abbiamo a sinistra la croce di sant'andrea,stemma della famiglia Guidi di Bagno, a destra invece la Torre dei Malatesta con la luna crescente.
L'economia del paese nei secoli si è fondata sulla posizione strategica del paese,al centro della Valle del bidente, passaggio obbligato sulla strada che collegava Ravenna a Roma e sulla Cartiera,una delle più importanti d'italia costruita dai conti Guidi di Bagno del 1637 e rimasta in attività fino all'inizio del 1900; anche la produzione di corone e di rosari esportati in tutto il mondo è ancora oggi motivo di popolarità del paese.