Il Castello

L'imponente castello dei Conti Guidi di Bagno si erge sullo sperone di roccia a picco sul fiume bidente. Per accedervi ancora oggi, si percorre la via del borgo, passando per due porte, una delle quali ancora visibile. Una volta entrati nei meravigliosi giardini pensili riusciamo bene a intuire che siamo nel punto piu stretto di tutta la valle del Bidente; guardandoci intorno vediamo l'apertura verso la pianura, Forli ed il mare adriatico e dalla parte opposta l'apertura verso gli appennini e la Toscana.

La posizione strategica del luogo ha avuto aspetti positivi ma anche negativi: dobbiamo pensare che nei secoli scorsi chi voleva andare da Ravenna a Roma, le due città più importanti di italia, doveva  necessariamente passare di qui. Passavano quindi i pellegrini in viaggio verso Roma ma anche chi Roma la voleva conquistare.

Il Castello si arricchisce con i dazi imposti ai passanti ma tante volte è al centro di saccheggi. Anche Caterina Sforza cerca nel 1495 di conquistare il castello, ma nonostante un numero maggiore di uomini e di risorse non riesce a sconfiggere chi il castello lo difendeva ed è costretta a ritirare le sue truppe.

Il castello viene nel corso dei secoli ampliato, ma la fortificazione militare romana rimane il primo insediamento di cui si abbia documentazione. Il massimo spledore arriva nel corso del 1700 con i Conti Guidi di Bagno. Signore del Castello fu anche Paolo il Bello, personaggio citato da Dante nella sua opera piu famosa,la Divina Commedia.

Grazie a Giovan Francesco Guidi il castello conosce il suo massimo splendore, diventando anche museo nazionale, una delle collezioni private più importanti di italia; quadri, affreschi, bassorilievi, busti, arredi pregiati, mosaici...tutto viene perduto o rubato nel corso degli ultimi 100 anni, complice anche il fatto che nel secondo confitto mondiale il castello fu dato in uso alle famiglie che avevano perso la casa ma soprattutto, il fatto che non sia mai stato creato un progetto di salvaguardia e preservazione dei tesori al suo interno.

Oggi grazie ai volontari è possibile in parte visitarlo, pur essendo spoglio resta ugualmente un patrimonio incredibile.